Cappa da Cucina: Tutti gli Obblighi di Legge e Normative

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Un elettrodomestico molto sottovalutato è certamente la cappa della cucina, ossia quel sistema che permette di assorbire gli odori di cucinato e contribuire a rendere più gradevole e meno malsana l'aria di casa. La cappa della cucina in genere è l'ultimo elettrodomestico che si sceglie quando si compra una cucina nuova e il più delle volte ci si affida molto al rivenditore, badando all'estetica o al massimo al grado di rumore emesso quando è in funzione. 

Ancora essa permette di limitare la fuoriuscita di odori di cucinato, che molto spesso invadono gli spazi comuni in un condominio (pianerottoli o cortili) e generano numerose e seccanti liti di vicinato.

Oltre ai fattori di buona convivenza civile, la cappa aspirante  è un elettrodomestico obbligatorio quando è presente un piano cottura a gas secondo la legge 46/90, mentre nel caso in cui il piano di cottura sia elettrico o a induzione, la presenza di una cappa aspirante non è obbligatoria, ma comunque è fortemente consigliato installarne una.

I modelli di cappa aspirante sono numerosi e per tutte le esigenze, anche quelle di carattere estetico possono essere soddisfatte senza particolari problemi. In base al tipo di installazione si distinguono cappe il cui condotto per l’aspirazione dei fumi di combustione e dei vapori di cottura è lasciato in vista e cappe a incasso, un po' più discrete. Queste ultime vengono montate in un pensile della cucina e il condotto aspirante è parzialmente o totalmente ricoperto da un’anta. Fino a qualche anno fa, le cappe aspiranti erano quasi sempre incassate internamente in un pensile, mentre adesso si trovano cappe aspiranti a parete, ad angolo e a isola, per l'istallazione al centro dell'ambiente. 

Cappa da cucina: obblighi di legge

Come è stato già suggerito, l'obbligatorietà della cappa aspirante per piani cottura a gas è contemplata da una legge specifica, mentre la norma UNI 7129-2015 Parte 2 prevede la presenza di una cappa anche qualora ci fosse già un condotto di evacuazione dei fumi dedicato. Ovviamente, si parla sempre di piani cottura a gas. Tuttavia, si consiglia d'installare una cappa aspirante anche con tipi di piani cottura diversi da quello a gas; infatti, la caratteristica principale dell’induzione è che il calore per la cottura non viene prodotto sotto il piano di appoggio in vetroceramica, ma direttamente sul fondo della pentola, trasmettendosi così in maniera immediata ai cibi da cuocere e  la superficie in vetroceramica si scalda soltanto indirettamente. 

Tale peculiarità dei piani cottura ad induzione comporta però una produzione di vapore non proprio trascurabile, che si palesa in particolare nel corso delle cotture prolungate, come quando si cuoce la pasta o i legumi: il vapore che sale dalla pentola però ha difficoltà a raggiungere il punto di aspirazione della cappa e quindi si condensa sotto forma di acqua sulle superfici circostanti, ossia schienali, pareti, pensili e sulla stessa cappa. Questo è dovuto all’assenza della fiamma e/o calore che, nelle cotture tradizionali, oltre a scaldare nella prima fase le superfici poste sopra il piano cottura (cappa, schienali), impedendo così che il vapore condensi sulle superfici fredde, genera una corrente ascensionale calda, che aiuta il vapore a rimanere tale ed a essere aspirato dalla cappa.

Come s'installa la cappa da cucina?

Quando si tratta di questo genere di lavori, è meglio affidarsi a degli esperti nella progettazione e montaggio cucine. La norma UNI 7129/08 – UNI 11278, che riguarda i parametri corretti per la realizzazione di camini e condotti per lo scarico dei vapori della cappe da cucina ,sancisce l'utilizzo di soli materiali certificati CE metallici (UNI EN 1443) e plastici (UNI EN 14471). Nel caso si installasse una cappa su sistemi fumari preesistenti è necessario provvedere a nuova intubazione degli stessi; non risultano inoltre idonei tubi in PVC, spiralati zincati e inox AISI 304. L’installazione di una cappa aspirante (o di una filtrante con elettroventilatore separato) deve essere effettuata da un tecnico qualificato (un elettricista iscritto all’albo o un tecnico di un centro d’assistenza specializzato) previo sopralluogo e nel rispetto delle specifiche regole tecniche. Un montaggio scorretto dell’apparecchio potrebbe inficiare sul corretto funzionamento di eventuali caldaie o scaldabagni a tiraggio naturale, richiamando nell’ambiente prodotti di combustione di questi ultimi, con seri rischi per l’utente. 

Nel caso la cucina fosse in fase di costruzione è consigliabile collegare la cappa alla rete elettrica mediante una spina estraibile e qualora ciò non fosse possibile, è necessario però installare almeno un interruttore che, per sicurezza, permetta di interrompere l’alimentazione elettrica dell’apparecchio quando si devono effettuare le operazioni di manutenzione o di semplice pulizia.

Tipologie di cappa da cucina

La cappa da cucina ha come funzione primaria quella di garantire un ricambio d'aria adeguato, in particolare in un ora di funzionamento essa dovrebbe garantire almeno cinque ricambi completi dell’aria contenuta nel locale e il loro allontanamento all’esterno. Si può scegliere di installare differenti tipi di cappe da cucina:

  • la cappa a tiraggio naturale, che deve essere collegata tramite un canale di esalazione a un condotto che conduce i vapori direttamente all’esterno;
  • la cappa aspirante elettrica, collegata con un canale di esalazione ad un condotto per vapori di cottura o direttamente all’esterno; esistono dei dispositivi che fanno dialogare il piano cottura a induzione con la cappa aspirante in modo da accendere e adeguare l’aspirazione all’utilizzo e alla potenza delle zone cottura;
  • la cappa filtrante elettrica con elettroventilatore, quest'ultimo collocato sulla parte alta di una parete del locale di installazione oppure ad un condotto di esalazione. Anche in questo caso, l’elettroventilatore deve restare acceso per tutto il tempo di funzionamento dell’apparecchio;

Infine, nel caso di portate termiche superiori a 35 kw (come nel caso delle cucine professionali) esistono requisiti tecnici e dimensionali specifici nel D.M. del Ministero dell’Interno del 12/4 1996.

Per sapere di più su stili forme e materiali per la cappa da cucina, consigliamo Cappa da cucina: 37 idee per tutte le esigenze

Posizionamento

Per quanto concerne la grandezza e il posizionamento della cappa sul piano cottura, occorre chiarire che essa deve essere di portata e dimensioni adeguate al piano fornelli e con profondità maggiore dei pensili, quindi non di profondità ridotta. La larghezza della cappa non deve essere inferiore alla larghezza del piano di cottura, evitando così che i vapori sfuggano all’aspirazione.

Si può decidere, qualora non vi sia spazio utile, di installare un apparecchio di larghezza inferiore, ma la sua potenza aspirante dovrà essere maggiore. In ogni caso, oltre ai modelli di cappa più diffusi, larghi 60 cm, vi sono anche modelli larghi 90 o 120 cm per i piani di cottura più grandi e consigliabili anche per piani di cottura più piccoli qualora lo spazio non manchi.

Per utilizzare la cappa  in maniera funzionale, le misure da tenere a mente per l’installazione sono 65-90 cm: la prima misura riguarda l’altezza minima sulla quale va installata rispetto al piano, soprattutto nel caso di piano a gas, friggitrice o griglia elettrica; la seconda è la distanza massima, di 90 cm appunto, consigliata per un funzionamento ottimale, evitando che i fumi di cottura si disperdano nell’ambiente rendendo vana la funzione della cappa aspirante.

Funzionamento

In generale prima di utilizzare una zona cottura domestica, bisogna conoscere il tipo di gas combustibile utilizzato, la tipologia di apparecchi, la potenzialità complessiva degli apparecchi installati per verificare la compatibilità tra l’apparecchio e l’impianto gas e soltanto successivamente si può passare alla messa in servizio. Particolare da non scordare è che l’allacciamento degli apparecchi dell’impianto interno deve avvenire contestualmente alla messa in servizio dell’impianto.

Se tra la posa dell’apparecchio e la sua messa in servizio trascorrono più di 12 mesi sarà necessario effettuare la prova di tenuta dell’impianto interno ad una pressione di 100 mbar, secondo le modalità previste dalla UNI7129-1 per i nuovi impianti; da non dimenticare la verifica dell’idoneità del sistema di scarico dei prodotti della combustione, secondo le modalità previste dalla UNI 10845 e  nemmeno il controllo degli apparecchi secondo le indicazioni riportate nel libretto di istruzioni fornito dal fabbricante. 

Il modello rustico

Una volta comprese tutte le normative inerenti le dimensioni e l’altezza della cappa in cucina, adesso possiamo valutare alcuni modelli originali e interessanti.

Questo in foto, ad esempio, è un modello molto rustico ricavato mediante il riutilizzo di una vecchia vasca, e dispone di un tubo per la cappa in cucina.

Cappa in cucina senza tubo

Preferite un modello di cappa in cucina senza tubo? Allora potreste trovare nella cappa per induzione la soluzione ideale per voi. L’esempio in foto, di ispirazione moderna, viene installato in perpendicolare per massimizzarne il rendimento.

Il modello contemporaneo

In foto, vediamo un altro splendido modello: design contemporaneo, fascino minimal e massima praticità.

Una cucina senza cappa?

Esistono davvero: se avete deciso di propendere per una cucina senza cappa, valutate la soluzione visibile in foto oppure una delle altre 29 cucine proposte a questo link!

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