Pulire la cucina: guida pratica per ogni materiale

Alberti Laura Anna Maria Alberti Laura Anna Maria
la luna sul bonsai, Andrea Bella Concept Andrea Bella Concept 廚房
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Quando si acquista o si rinnova una cucina, una delle scelte più importanti riguarda il piano di lavoro. Quale materiale scegliere? Oltre all'aspetto estetico bisogna considerare le caratteristiche di ogni singolo materiale, tenendo a mente ciò che un buon piano di lavoro deve avere: resistenza e igiene. In questo articolo troverete 7 materiali per la vostra cucina completamente diversi tra loro: per aspetto, per costo, per proprietà, per facilità di pulizia e di manutenzione. Quale fa per voi?

Se volete approfondire l'argomento, leggete anche l'articolo Piani di lavoro per la cucina, materiali e consigli

1. Il piano di lavoro in granito lucido

Oltre ad essere igienico, un piano di lavoro in granito è anche super resistente. All'acqua, al calore, soprattutto ai graffi. Scalfirlo è praticamente impossibile. Disponibile in decine e decine di varianti e di colori, un piano in granito si sposa alla perfezione con qualsiasi cucina e stile d'arredo. Pulirlo è semplicissimo: basta un panno imbevuto di acqua e sapone neutro (il detersivo lo correderebbe). Il vantaggio di un piano in granito lucido, poi, è evidente nel caso un liquido vi si rovesci sopra. Essendo impermeabile, infatti, il materiale non lo assorbe e non rischia di essere irrimediabilmente rovinato.

2. Il piano di lavoro in laminato

Scegliere un piano di lavoro in laminato per la propria cucina significa fare una scelta igienica, sì, ma anche economica. Il laminato è idrorepellente, ma nei punti più sensibili è necessario fare la massima attenzione, siliconando gli angoli, le giunture tra due pezzi, i fori di incasso di lavello e fuochi. Non appoggiate sul top in laminato nulla di caldo (ad esempio, le pentole appena tolte dal fuoco), e pulitelo con attenzione. Per farlo vi basterà utilizzare un panno imbevuto d'acqua e di sapone di Marsiglia; asciugate poi bene l'intera superficie, per scongiurare il pericolo di rigonfiamenti, ed evitate spugne abrasive e detergenti troppo aggressivi.

Nella foto, l'abbinamento piano di lavoro in laminato / schienale in resina nella cucina progettata dallo Studio Radiceuno. 

3. Il piano di lavoro in legno

Non è certo una scelta usuale, quella di un piano di lavoro in legno. Meno resistente ai graffi, gli urti e l'usura, all'acqua e agli agenti chimici, è opportuno che venga trattato con attenzione per mantenere un buon livello di igiene. Se si ama il fai da te, si può passar sopra un turapori, per riempire gli spazi tra le fibre del legno e rendere liscia la superficie; dopodiché si carteggia il tutto e si passa la vernice ad uso alimentare. Se lo preferite, al posto della vernice potete utilizzare l'olio trattante, composto da olio per legno, olio di lino, essiccanti senza piombo ed emulsionante. Per pulire un piano di lavoro in legno utilizzate una miscela d'acqua e aceto di mele, asciugate bene il tutto e, ogni 15 giorni, trattate il piano con la cera d'api naturale. E state attenti a non graffiarlo, poiché i graffi sono casa di batteri.

Nella foto, la cucina Aurora di Porte del Passato, con base in abete e top in rovere.

4. Il piano di lavoro in marmo

Pregiato e costoso, il piano di lavoro in marmo viene scelto principalmente per la sua estetica. Si tratta però di un materiale delicato, poiché i liquidi vi penetrano con facilità, si macchia facilmente e resiste poco all'umidità. Se lo amate, però, non rinunciatevi. Basta adottare semplici accorgimenti. Innanzitutto, pulite immediatamente in caso vi si rovesci un liquido o un cibo, soprattutto se acido come il succo di limone. Non pulitelo con detergenti acidi e aggressivi, ma con acqua e con un sapone neutro. 

Nella foto la cucina Era di Diegi, in rovere di recupero e piano in marmo grigio Aurisina fiorito. 

5. Il piano di lavoro in acciaio inox

Un'altra scelta insolita per il piano di lavoro della propria cucina è rappresentata dall'acciaio inox, sicuramente il materiale in assoluto più igienico. Resistente al calore, agli urti e alle macchie, deve il suo elevato livello di igiene alla possibilità di saldare lavello e piano cattura senza punti di giunzione visibili, scongiurando il pericolo di sporcizia e batteri. Non è invece altrettanto resistente ai graffi. Per pulire l'acciaio utilizzate un panno in micro fibra imbevuto in acqua tiepida; ogni tanto, unitevi dell'aceto di vino bianco. 

Nella foto, una cucina realizzata dalla falegnameria Cortinovis in rovere tinto noce e acciaio inox.

6. Il piano di lavoro in vetro

Leggero e luminoso, un piano di lavoro in vetro è sicuramente igienico e facile da pulire. Si parla generalmente di vetro stratificato temprato, resistente e sicuro (in caso di rottura si formano crepe in tutte le direzioni, e il vetro si frantuma in tante piccole schegge non taglienti). Per pulirlo utilizzate un panno morbido di spugna, di cotone o di micro fibra (evitate tutto quello che possa lasciare dei pelucchi), e bagnatelo con una soluzione d'acqua e aceto. Togliete ogni macchia con attenzione, e state attenti a non lasciare aloni. 

7. Il piano di lavoro in cemento

D'aspetto industriale e contemporaneo, il piano di lavoro in cemento è resistente ai graffi e al calore, agli urti, alle macchie e all'umidità. Basta un panno umido per pulirlo. Particolari tecniche produttive e mescole innovative lo rendono setoso e morbido al tatto. In alternativa si può scegliere l'eco-cemento, a base di materie prime naturali atossiche, dall'effetto materico del tutto uguale a quello del cemento ma più versatile e leggero. Nella foto, una realizzazione di Inmateria.

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